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Il giardino inglese (o all’inglese) è un tipo di giardino informale che comincia a svilupparsi nel corso del XVIII secolo sotto l’influenza filosofica ed artistica principalmente del Romanticismo, ma non solo. Sia l’estetismo neoclassico di Winckelmann sia il naturalismo conseguenza delle teorie di Rousseau hanno lasciato segni importanti nel suo sviluppo. Emozione, sorpresa, gusto per la natura incontaminata soppiantano il rigore geometrico e formale dando luogo ad una tipologia di giardino paesaggistico e pittoresco, solo in apparenza incolto e selvaggio, invece accuratamente progettato per sortire questo effetto.
- Nascita, storia ed evoluzione
- Caratteristiche principali
- I giardini inglesi all’estero di maggiore rilievo
Nascita, storia ed evoluzione del giardino inglese
I primi giardini propriamente detti in Inghilterra nacquero nel I secolo dopo Cristo con la conquista romana. Nelle isole britanniche non si hanno notizie di alcun tipo in materia prima di allora. Nel medioevo ad eccezione degli horti conclusi dei monasteri, i giardini dei castelli erano costituti ampi spazi erbosi di contorno, principalmente ad uso strategico per lasciare libera la visuale nelle immediate vicinanze. Successivamente durante la Riforma nasce la necessità di recintare spazi verdi nelle dimore signorili più modeste o ampi terreni nelle tenute di campagna soprattutto per mantenere cervi, selvaggina o bestiame. Durante la dinastia Tudor il giardino in Inghilterra è quello formale all’italiana. Gli Stuart preferirono invece lo stile del giardino francese.
- Stourhead Park – Ponte sul lago
- Stourhead Park – Tempio di Apollo
Sul finire del XVII secolo era già abbondante in Inghilterra la diffusione di notizie relative alla vita, all’arte e ai costumi di paesi esotici, Cina in primis. Sotto questo influsso sir William Temple nella sua celebre opera Upon the Gardens of Epicurus an of Gardening in the Year 1685 usa una parola cosiddetta “cinese”: sharawadgi per indicare una dissimmetria leggiadra e pittoresca che riteneva estremamente gradevole e tipica del giardino cinese.
L’estetica dello sharawadgi si diffonde e Joseph Addison (saggista, drammaturgo, scrittore, uomo politico e primo aperto oppositore dei giardini formali) in una serie di articoli pubblicati nel 1712 dallo Spectator illustra il concetto che esiste una bellezza intrinseca nella natura al di fuori di ogni ordine o forzatura prospettica, affermando che “La natura e non l’arte è il bello dei giardini”. Nel giardino si desideravano paesaggi e scorci pittoreschi, ma questa apparente semplicità e naturalezza era di fatto comunque artificiosa. La ricerca estrema del punto di vista ideale, dell’effetto si traduceva nella progettazione di radure, sentieri tortuosi, costruzioni, spesso volutamente in rovina. Si integravano in maniera arbitraria o fantasiosa elementi cinesi, classici, neogotici, dissimulando il tutto in una composizione disarticolata, asimmetrica e particolaristica volta ad ottenere “l’effetto”.
- The Naked Ladies – Giardino di Twickenham
- Giardino di Twickenham
- Grotta di Pope – Giardino di Twickenham
Il più antico giardino di questa tipologia è sicuramente quello di Alexander Pope, poeta e garden designer, a Twickenham iniziato nel 1718. Il punto focale di tutto il giardino è la galleria sotterranea a metà tra museo mineralogico e grotta incantata che esprime alla perfezione il duplice gusto del tempo. Fonde infatti la spinta illuministica scientifica con l’ideale di natura incontaminata, selvaggia, sublime e malinconica, celebrata dai romantici e teorizzata in forma estesa successivamente da Burke nella sua opera Ricerca sull’origine delle idee del sublime e del bello (1756).

Pope esercitò una notevole influenza su Charles Bridgeman e William Kent. Quest’ultimo viene invitato nel 1719 a collaborare alla creazione dei giardini di Chiswick House in cui lord Burlington desiderava raccogliere i ricordi del suo primo viaggio in Italia. Il parco di Stowe curato da entrambi era celebre per le architetture sparse ed eterogenee (un tempio della Vittoria, una casa cinese, una capanna di pastori, un ponte in stile palladiano, perfino una piramide egizia) e per le siepi chiamate ha-ha appositamente basse per non staccare il giardino dalla campagna circostante. Kent successivamente nel 1730 ideò il giardino di Rousham in cui la villa principale è protagonista, in scorci da molteplici angoli digradanti verso il fiume costellati da alberi sparsi e ampi prati. Questa marcata tendenza alla libertà e alla prevalenza di spazi naturali di stampo romantico continua con due celebri giardinieri, Lancelot Brown restauratore di antichi parchi nel nuovo stile e del suo allievo Humphrey Repton.
- Giardino di Stowe House – Grecian Valley
- Giardino di Stowe House – Tempio della Virtù
Lancelot Brown in particolare viene ricordato come il più influente paesaggista di epoca georgiana. Lavorò dopo Kent anche al giardino a Stowe Park, un vero e proprio laboratorio di stile per tutto il secolo, realizzando una nuova sezione chiamata Grecian Valley sotto incarico di lord Cobham. Lavorò successivamente per molti aristocratici e politici della cerchia di Cobham fino a diventare giardiniere reale di Giorgio III. Lo stile di Brown prediligeva ampi spazi verdi e macchie di alberi sparsi ad alto fusto ed erano il teatro ideale di tutti i passatempi della società inglese quali caccia e gite in carrozza. Realizzava spesso anche laghi artificiali, dighe e canali per creare l’illusione di un fiume naturale.
Humphrey Repton è invece considerato il rappresentante più celebre della tendenza pittoresca, che prediligeva il lato più selvaggio dell’ambiente naturale, e che si sviluppò nella seconda metà del secolo. Il suo progetto più embematico in questo senso è la tenuta di Wembley Park.



Una menzione particolare spetta a William Chambers. Tra il 1756 e il 1762 realizzò i giardini di Kew che sono la massima espressione della tipologia di giardino anglocinese, un esotismo artificioso più fantasioso che letterale.
Con la fine della Guerra dei Sette anni nel 1763 le frontiere si riaprirono ed il giardino inglese venne ammirato ed esportato, prima in Francia ed in Italia e poi nel resto d’Europa.
- Halifax, giardini pubblici in stile “Gardenesque”
- Halifax, giardini pubblici in stile “Gardenesque”
Un’ultima corrente di evoluzione del giardino inglese si sviluppa in epoca vittoriana e viene definita il Gardenesque. Integrava le caratteristiche romantiche e rurali con spazi fioriti estremamente vivaci e piante esotiche acclimatate o nate in serra. Nel periodo industriale poi molte aree verdi furono destinate alla diffusione della cultura o integrate nel tessuto urbano.
Gertrude Jekyll fu uno dei giardinieri più influenti del XX secolo in questo senso e considerando il giardino come un tutt’uno con la casa, diede di fatto il via alla concezione moderna del giardino inglese, con profusione di colori, graticci e pareti sulla base teorica del giardino di Cottage.
Caratteristiche principali
Il giardino inglese, detto anche “parco paesaggistico inglese”, con tutto il background che lo ha originato e modellato, carica il paesaggio di un messaggio morale e filosofico che va ben oltre la resa puramente estetica. Non rimane estraneo nemmeno alla politica. Alle sue origini erano infatti in auge tutta una serie di movimenti e opinioni sul valore dei prodotti agricoli, botanici e boschivi locali, la semplicità e il risparmio di risorse. I tratti caratteristici e imprescindibili di un giardino all’inglese si possono riassumere in:
- Ambiente accuratamente progettato per sembrare naturale e spontaneo, a tratti selvaggio in alcune varianti del canone. La natura è protagonista e fonte di emozione e stupore.
- Assenza di elementi geometrici e formali (quali quinte arboree, sculture di arte topiari, viali alberati) in favore invece di un susseguirsi apparentemente casuale di elementi naturali e artificiali in forma libera ma mai disorganizzata.
- Spazi di base costituiti da prati, terreni ondulati a volte collinari, contrapposti ad aree boschive, macchie di alberi ad alto fusto o alberi singoli di particolari dimensioni. Si preferiscono le foglie caduche per ampliare la gamma degli scenari con il succedersi delle stagioni accentuando la percezione di una natura incontaminata.
- Sentieri sinuosi che lasciano scoprire scorci pittoreschi in successione come se effettivamente l’osservatore stessa camminando in un angolo di mondo toccato poco o niente dalla mano dell’uomo
- Presenza di elementi romantici come grotte, cascate, laghi, stagni, fiumi, ruscelli, attracchi, moli o ponti in posizione di particolare rilievo scenografico e accuratamente dimensionati in base allo spazio a disposizione per massimizzare il senso di armonia naturale.
- Presenza sporadica di elementi architettonici detti “Eye-Catchers” quali statue e tempietti classici e neoclassici, rovine gotiche, padiglioni cinesi, pagode, belvedere a ricreare un paesaggio bucolico, pastorale, idilliaco o romantico.
- Bordure miste di piante stagionali, piante perenni e arbusti disposti a strati digradanti nello stile di una natura non domata.
- Presenza di un peculiare tipo di recinzione detto “ha-ha” costituito da un basso muretto dotato di fossato e palizzata che permette allo sguardo di spaziare senza soluzione di continuità tra il giardino e la campagna circostante, fornendo al contempo una protezione dalla maggior parte degli animali selvatici
I giardini inglesi all’estero di maggior rilievo
In Francia, splendidi esempi di giardino all’inglese sono il Parco Jean-Jacques Rousseau a Ermenonville (luogo di sepoltura iniziale del filosofo), il Parco del Castello di Fontainebleau, ristrutturato da Napoleone, e il giardino nell’Hameau de la Reine, ricostruzione di villaggio rurale presso il Petit Trianon di Versailles, creato per Maria Antonietta, all’interno del parco che circonda il palazzo reale.
- Parco Jean-Jacques Rousseau, Ermenonville
- Parco del Castello di Fontainebleau
- Hameau de la Reine presso il Petit Trianon, Versailles
In Italia il giardino inglese venne introdotto da Ercole Silva che, dopo averne realizzato uno per la propria villa, ne promosse la diffusione contribuendo alla costruzione di numerosi altri tra cui i Giardini Reali di Monza e il Giardino della Villa Belgiojoso Bonaparte. Altri bellissimi esempi sono il Giardino inglese di Palermo, Parco giardino Sigurtà a Verona e il giardino Treves de Bonfili a Padova. Di particolare pregio storico e botanico sono invece il Giardino all’inglese della Reggia di Caserta e i Giardini botanici Hanbury a Ventimiglia.
- Giardini Reali di Monza
- Giardino Inglese a Palermo
- Parco Giardino Sigurtà a Verona
- Giardino inglese della Reggia di Caserta
- Giardino Botanico Hambury – Punto di ristoro
- Giardino Botanico Hambury
In Germania è famoso il Englischer Garten di Monaco di Baviera realizzato nella corrente Gardenesque molto imitata e alla moda fuori dall’Inghilterra per tutto il XIX secolo.
- Englischer Garten, Monaco – Tempietto
- Englischer Garten, Monaco di Baviera
- Englischer Garten, Monaco – Cascata