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Il giardino cinese classico vanta una teoria estetica che si è sviluppata in una vera e propria forma d’arte in un arco di tempo che abbraccia quasi quattro millenni e che ha portato ad uno stile talmente particolare da risultare praticamente unico.
La peculiare situazione geografica ne è stato il principale motivo. Nel territorio cinese la presenza di ambienti temperati, tropicali, e boreali e il continuo interscambio tra le specie vegetali ha permesso lo svilupparsi di una quantità enorme, si parla di decine di migliaia, di piante rare o uniche. È quindi naturale che fin dall’alba della civiltà, in Cina si sia praticata una tradizione agricola volta a selezionare piante commestibili o ornamentali senza soluzione di continuità fra necessità e arte. La ricerca nell’ibridazione di specie e varietà iniziata più di 3000 anni fa in Cina ci ha regalato numerose piante molto diffuse oggi anche in Europa come magnolie, la forsizie, azalee, rododendri, camelie, gelsomini, primule, viburni, lillà e moltissime altre
Il punto cardine di tutta l’arte del giardino cinese è proprio la realizzazione di un paesaggio artificiale ideale, miniatura di quello naturale, dove uomo e natura coesistono e interagiscono in perfetta armonia. Come in una narrazione che capitolo dopo capitolo racconta una storia, il giardino cinese classico è un susseguirsi singoli scorci e scene. Alcune caratteristiche ricorrenti solo la cinta muraria dipinta di bianco come una tela pittorica per esaltare gli elementi all’interno, rocce, alberi e piante, uno stagno o un lago centrale (l’acqua ha un forte valenza simbolica nella cultura cinese giardino, emblema di leggerezza e comunicazione, completare alla montagna, emblema del sogno e dell’immensità) circondato da strutture architettoniche di varie dimensioni e funzioni (disposte in punti funzionali al godimento di particolari aspetti quali il riflesso del sole sull’acqua, lo stormire delle fronde in una giornata ventosa, o il gocciolío della pioggia sulle foglie), gallerie di collegamento o corsi d’acqua come elementi di suddivisione, la tecnica dello jièjǐng o “paesaggio in prestito” in pratica scorci esterni al giardino quali cime di monti, pagode in lontananza abilmente incastonati da aperture o finestre.
Alcune delle strutture architettoniche e degli elementi artificiali più significativi sono:
- le Ting utilizzate per le feste di famiglia situate vicino all’ingresso
- il Dating (padiglione principale) utilizzato per cerimonie importanti e banchetti circondato da un cortile
- lo Huating (padiglione floreale) collocato vicino alla residenza e caratterizzato da un cortile posteriore ricco di fiori, piante e rocce
- il Simian Ting (padiglione panoramico) caratterizzato da pareti mobili per permettere la visioni di particolari punti del giardino
- lo Hehua ting (padiglione del loto) situato sulle rive di uno stagno di loto
- lo Yuanyang ting (padiglione dell’anatra mandarina) la cui parete esposta a nord sul lago che ospita le anatre ornamentali e la parete esposta a sud che affaccia su un cortile di piante di susino, i cui fiori annunciano l’arrivo della primavera
- lo Xie (o Shifang) un padiglione sull’acqua a forma di imbarcazione
- le lou due torri a due piani disposte diametralmente che permettono di osservare il giardino da un punto sopraelevato
- gli yuan (piccoli giardini raccolti) per dipingere, suonare o meditare
- le lang (gallerie) corridoi coperti di collegamento tra gli edifici solitamente serpeggianti per assecondare il paesaggio o i ponti aperti con le medesime caratteristiche
- porte e finestre di varie forme con la funzione di cornice per il paesaggio e la sezione di giardino
- lo Jiashan (giardino di rocce o montagna artificiale)
Infine piante e fiori, il cui valore simbolico nei giardini cinesi, singolarmente ed in combinazione tra loro, meriterebbe uno spazio dedicato tanto è vasto e complesso l’argomento. Un posto particolare merita la Peonia che in Cina ha un prestigio equiparabile alla rosa in occidente. È simbolo di agiatezza raggiunta con onestà, nobiltà d’animo, bellezza e fertilità femminile a seconda del colore e della varietà. Araldo della primavera e della rinascita era sotto la protezione dell’imperatore che incoraggiava i propri giardinieri nella ricerca di varietà sempre nuove con donazioni e premi consistenti in denaro. Giusto per dare qualche cenno ulteriore, l’orchidea simboleggia la perfezione, la prosperità la crescita interiore, l’azalea la femminilità e l’eleganza, il narciso la fortuna nel lavoro e negli affari, il giglio l’unità e la felicità, l’ortensia la gratitudine e l’illuminazione, il crisantemo rosso l’energia Yang e la longevità, il fiore del pesco l’abbondanza e la fortuna in amore.
Gli esempi più belli e significativi di giardino cinese tradizionale
Il giardino Yuyuan (tradotto in “giardino della felicità e del benessere”), vera e propria oasi di pace nella città Shanghai, venne costruito su una superficie di 2 ettari come giardino privato dalla famiglia Pa nello stile classico della dinastia Ming e rappresenta perfettamente il paradigma di giardino cinese tradizionale. Le rocce, i laghetti, i boschi di bambù, gli alberi in fiore e i bonsai si dipanano in tante scene distinte di paesaggi ideali. Ciascuna scena è separata dalle altre da elementi artificiali come ponti a zigzag e gallerie ed è caratterizzata da un singolo elemento di risalto come un padiglione o un cortile che ospitano opere d’arte di varia natura (mobili, sculture, dipinti, calligrafie).
Il Giardino dell’Umile Amministratore, il più famoso dei Giardini classici di Suzhou, sito UNESCO e patrimonio mondiale dell’umanità è considerato il più bel giardino di tutta la Cina meridionale. Venne costruito nell’arco di 16 anni da Wang Xiancheng un ufficiale della dinastia Ming ritiratosi a vita privata e fu da subito fonte di ispirazione per numerosi artisti con i suoi 48 edifici e 21 piante secolari. Il complesso si sviluppa in tre aree disposte attorno ad un lago declinando i tradizionali 4 elementi (la pietra, la pianta, l’architettura e l’acqua) in numerose scene, citazioni mitologiche, simboliche e letterarie. La sezione centrale ricrea in miniatura il paesaggio insulare del mare di Bohai e del mitico Monte Penglai in tanti scorci raccolti attorno alle tre isole dello stagno. La sezione orientale è caratterizzata da un bellissimo padiglione al centro di un grande prato. La sezione occidentale è caratterizzata da scene che fanno dell’acqua la protagonista e dal bellissimo Giardino dei Bonsai con più di 700 penjing/penzai in stile Suzhou.
Il Giardino Lingering a Suzhou è celebre per essere l’esempio più rappresentativo dello stile artistico dei giardini dello Jiangnan (la zona a sud del fiume Yangtze), per le splendide caratteristiche architettoniche e per l’enorme quantità di rocce. Caratteristici i lunghi corridoi ornati di calligrafie con aperture sul paesaggio, cortili, sale ricche di opere d’arte, bonsai e stagni di ninfee.
Al di fuori della Cina uno dei più begli esempri di giardino cinese classico è stato realizzato a Zurigo in Bellerivestrasse.